Summer School 2020 – Progetti LAB Fotografia

Riprendendo le parole chiave di questa edizione 2020 della Summer School, non possiamo non ricordare come l’identità stessa della fotografia italiana sia costruita sul senso del luogo. L’attenzione dedicata a ogni possibile paesaggio, così come la scoperta di ambiti marginali e quotidiani, è caratterizzata dall’elaborazione di un linguaggio intimo e anti-spettacolare che è ormai parte costitutiva della nostra tradizione visiva. “Paradossalmente proprio gli angoli più consueti, quelli canonici, quelli che abbiamo sempre sotto gli occhi e abbiamo sempre visto, sembrano diventare misteriosamente pieni di novità e aspetti imprevisti…Affidandoci ad alcuni stereotipi consolidati, abbiamo dimenticato l’enorme potere di rivelazione che ogni nostro sguardo può contenere”, scrive Luigi Ghirri.
Il Laboratorio di Fotografia si così è riproposto di esplorare il luogo apparentemente più ordinario e quotidiano, ossia la città di Pavia e le aule universitarie frequentate per lunghi anni, anche come ritorno simbolico a relazioni e spazi improvvisamente sospesi a causa della pandemia. Ma come fotografare un luogo senza poter uscire di casa? E che Pavia raccontare, a partire da quali immagini? Ricostruire una geografia personale della città comportava un confronto con la memoria e con il proprio vissuto che non avrebbe potuto trovare materiali utili negli archivi storici consolidati o nei grandi aggregatori di immagini turistiche che affollano il web. Gli studenti sono quindi stati invitati a sondare gli archivi personali che accompagnano la contemporaneità come un’infinità di diari visivi: le memorie dei telefoni cellulari, propri e degli amici. Hanno guardato con occhi diversi queste immagini così improvvise, precarie, spesso disturbanti e sbagliate – ma al contempo sorprendenti e profondamente sincere – e hanno provato a domarle, alla luce di una sensibilità irriverente e contemporanea che fa dire a Erik Kessels “Quello che faccio è esplorare l’imperfezione in un mondo ‘perfetto’ e facendo questo compio la missione di fare guardare alle persone le immagini, intendendo con questo farle davvero guardare.”
Nelle poche ore a disposizione del Laboratorio, gli studenti e le studentesse partecipanti si sono messi alla prova con curiosità e un coraggio che sfiora l’incoscienza, impegnandosi e parzialmente improvvisandosi nelle attività di ricerca, discussione, editing, redazione e impaginazione di quattro progetti visivi parzialmente indefinibili (libri, libretti, esercizi, fanzine, semplici pdf… ) in cui certamente molti compagni di corsi e altri esponenti del mondo universitario si potranno riconoscere.
Matteo Balduzzi
PROGETTI DI: Lorenzo Botta Parandera, Andrea Brandolini, Francesca Casarini, Giuseppe Chiavaroli, Federica Defendenti, Giulia Gollini, Alice Luraghi, Milena Mazzola, Rebecca Ricciolo, Federica Scaglione, Maura Vindigni
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